Tremate, tremate, le streghe son tornate! – Intervista a Clitox by La Gacta

Prima di cominciare con «dolcetto o pornetto?» e intagliare zucche riempendoci di sangue finto come non ci fosse un domani nel periodo dell’anno in cui i corpi fanno paura o – meglio – determinati tipi di corpi, quale mese migliore di ottobre per parlare di streghe? A Lecce il mio quotidiano si è intrecciato con una piccola realtà locale chiamata Clitox, che unisce estetica , musica techno wave e performance a un immaginario nudo e crudo.
Ve lo faccio raccontare direttamente da loro: tremate, tremate: le streghe son tornate!

Com’è natə Clitox e perché?
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Clitox – live performance

Franz – Clitox: the witch project è un progetto nato dalla collaborazione tra varie entità all’interno del territorio pugliese quando tra il 2019 e il 2020 queste hanno deciso di dare vita, forma e libertà alla strega contemporanea che è presente in ognunə di noi, con l’esigenza di portare una visione femminista, intersezionale e anche un po’ cattiva e riot nella subcultura underground di Lecce. Abbiamo deciso di farlo tramite le nostre sonorità techno wave e live performance. Purtroppo lo scoppio della pandemia ha rallentato questo processo ma non ci ha demoralizzatə, anzi ci ha permesso di concentrarci di più sui contenuti e di invadere le piattaforme online per aumentare la nostra visibilità.

Lilla – Lo storico che ci accomuna: notti insonni al profumo di sigarette, sorsi di grappa e animali da compagnia. Ci siamo conosciute meglio nel 2015 durante le notti fredde ma altrettanto calde del Binario 68 (uno  spazio occupato e autogestito nel quartiere San Pio  di Lecce, poi sgomberato e spostatosi in zona Castromediano, NdA). In quell’anno organizzammo una mostra fotografica dal titolo Liberi di essere, liberi di apparire, che voleva essere un fuck your beauty standard! dedicato agli stereotipi di bellezza e al pudore della società. L’invito a partecipare era aperto a chiunque volesse mettere a disposizione il proprio corpo. Nonostante l’idea inizialmente fu accolta con incertezza, finirono per partecipare moltissime persone spinte dalla curiosità e dalla voglia di mettersi in gioco. Nel giro di due mesi la macchina fotografica di Franz scattò migliaia di foto. Parallelamente a quel momento partirono anche le prime assemblee, iniziammo a presenziare a concerti e serate della zona per lasciare materiale su stereotipi di genere, poliamore, femminismo e storia queer.

Da chi è compostə Clitox?
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Clitox – live performance

Franz – Attualmente il gruppo è composto da me, Lilla e una serie di collaboratricə e supporter che ci aiutano. Clitox non è un progetto a numero chiuso, al contrario vuole essere il più aperto possibile alle influenze esterne e attive sul territorio. Io e Lilla ci conosciamo da tantissimi anni e abbiamo uno storico che ci accomuna. Attraverso questo progetto riusciamo a coltivare le nostre più grandi passioni: musica e performance, anche grazie all’aiuto dellə altrə componenti del gruppo.

Avete un’estetica precisa, che rende le esibizioni ancora più efficaci, siamo curiosə di saperne di più!

Franz – La scelta di alcuni elementi estetici è il frutto di lunghe riflessioni. Per esempio il latex, che è piaciuto subito a tuttə, ma anche catene, choker, harness, maschere e tutti quegli elementi della cultura fetish e BDSM.

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Clitox – live performance

L’elemento fondamentale rimane il balaclava, utilizzato principalmente nei movimenti anarco-queer radicali del Medio Oriente. Ho sempre amato rompere gli schemi e Clitox  mi ha dato lo strumento per combattere grassofobia e stereotipi di bellezza attraverso la performance e la nudità del corpo con un pizzico di musica dark sexy.

Lilla – Il treno delle Clitox viaggia fuori dai binari: desiderio, pornografia, provocazione, sfacciataggine, ruoli di genere, sofferenza e discriminazione. Questa moltitudine di temi ci dà la possibilità di partecipare a diversi eventi sul territorio, anche a quelli totalmente diversi dalla nostra più intima natura. Il  nostro concetto è di apertura poiché secondo noi aiuta l’autodeterminazione e la rivendicazione dei corpi in tutte le scene artistico-musicali, soprattutto in quella  queer underground.
Come dicevamo prima, Clitox è apertə a  ogni tipo di collaborazione e a ogni individuo che si senta in affinità con il progetto e ai nostri statement senza filtri che provocatoriamente ci scriviamo sulla pelle. La continuità non è facile essendo un gruppo così numeroso e spesso facciamo fatica a esibirci al completo. Tra le collaborazioni più frequenti ci sono le Drag Queen locali Alister Victoria e Billie Kill, la musica di Surgery Is The New Sex e non dimentichiamo i sempre presenti profilattici al lampone.
Siamo sempre alla ricerca di nuove formule e collaborazioni per far in modo che al pubblico arrivi il nostro messaggio forte e chiaro e  spesso ci riusciamo con un mix di curiosità e stranezza. 

Quanto c’è di voi in Clitox e viceversa?
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Clitox – live performance

Franz – Nel periodo dell’occupazione del Binario 68 lasciavamo materiale informativo sull’anarchia relazionale, il movimento queer radicale, il femminismo, la società patriarcale e gli stereotipi di bellezza muovendoci tra i vari festival della Puglia. Producevamo magliette serigrafate, patch, segnalibri, collage, cartoline e molto altro. La creatività è sempre senza limiti e collaborativa: idee, discussioni, manifesti.  Mi facevo chiamare Distromalota che oggi è diventato Distrovenganza. Provo un po’ di nostalgia per quel periodo ma crescendo le strade prendono un’altra direzione.

Lilla – Il mio nome d’arte è Daimon Lilla perché muto continuamente, a volte in base allo stato d’animo e altre in base agli ambienti che mi circondano, da qui Daimon. Lilla – oltre a essere il mio soprannome – da sempre è anche il risultato che si ottiene mescolando l’azzurro con il rosa. Probabilmente non arriverò mai a una forma ultima e forse neanche mi interessa.

Oltre a Clitox avete avviato un altro progetto, più stanziale, ossia Stigmalab: ce lo raccontate?

Assieme a delle ex compagne di Accademia e ai pochi soldi messi da parte, vincemmo un bando della regione Puglia e da lì nacque Stigmalab: uno spazio sicuro dove trovare abiti, gadget e vari articoli autoprodotti senza nessuna distinzione di genere e con taglie disponibili per tutti i tipi di corpi.
Stigmalab non è solo un negozio, è anche uno spazio per eventi, laboratori, talk e mostre di arti visive e artigianato. Sempre con l’aiuto della nostra sarta in Drag preferita Alister Victoria abbiamo invaso i vari market locali per espandere la nostra visione nei vari luoghi del territorio. Come Clitox anche il negozio è aperto a ogni tipo di collaborazione.

Nelle vostre performance usate spesso il fuoco, come se inscenaste vere e proprie battaglie. Come mai avete scelto questo elemento?
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Clitox – live performance

Lilla – Il fine ultimo delle performance è sempre lo stesso: scagliare una pietra contro il pregiudizio lavorando su noi stessə e con le altre persone, conoscerci e farci conoscere, essere prontə al cambiamento, acquisire e offrire strumenti per superare limiti, stereotipi e discriminazioni.

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Clitox – live performance

 

La passione per il fuoco è nata quasi per gioco finendo per diventare una vera e propria professione. I primi ingaggi sono arrivati da party underground ed eventi  privati fino a quando, stimolata da un collega e amico ho iniziato a portare le mie performance nei club notturni. Ho iniziato con le bolas, che poi sono diventate ventagli, torce, palmari, stecche, ombrelli fino ad arrivare al kevlar assemblato come fossero delle lunghe corde.

Il fuoco è fascino, adrenalina, sessualità passionale e sfrenata. Mette in scena la rabbia che brucia, la ribellione, la forza, la paura ma anche la cura. Affinché bruci il fuoco va alimentato e – all’inizio, quando la fiamma è debole – occorre farlo con cura, lasciandolo respirare e capendo quando è il momento giusto per ravvivarlo o fermarsi.
Con Clitox il focus non sono gli attrezzi ma il loro senso ultimo. Quando nacque il progetto avevo intrapreso da pochi anni questo percorso artistico e confrontandomi  con Franz ho capito quanto questo elemento fosse indicato per esprimere le nostre metafore.

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Clitox – live performance

Sono strega perché i roghi esistono e io potrei finirci dentro.

Questo è uno degli statement più significativi del progetto. Viene spesso diffuso durante le esibizioni e il fuoco esprime bene il concetto. 

In un rogo ci puoi finire perché picchiata per non aderire all’eteronormatività o quando colleghe (sono un’educatrice socio-pedagogica) affermano che l’omosessualità sia di moda ignorando lo stigma sociale e una storia di oppressione lunga secoli.  Un rogo avviene quando persone della tua stessa comunità fanno una smorfia se sentono parole come lesbica, gay, trans*, bisex, queer, asessuale e così via, non sapendo che identificarsi magari significa riconoscersi e autodeterminarsi.

Prendiamo lo squirting, per esempio. È rivoluzionario e l’unica via è la rivoluzione,  altro statement d’impatto che viene ripetuto durante le nostre esibizioni. Lo squirting per le donne è stato ed è ancora un elemento rivoluzionario, sociale e individuale. Conoscere il proprio corpo e saperne trarre piacere aumenta autostima e benessere, ma ci sono bisogni, necessità e piaceri universali che sono vietati e lo sono ancora per milioni di donne in tutto il globo.

Fuck your beauty standard o potrei finirci dentro

 

La Gacta

 

 

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