Vita Privata – Ossidiana Cosmica [CLOSED]

09/12/2019 – 06/01/2020

Vi sembrerà di entrare in una casa non vostra; l’atmosfera è densa, si respira pianissimo per non disturbare. Ci sono le stanze, in ognuna di queste v’è un segreto.
Tutto tace, ma si muove. Se decidi di aprire una porta, su di una stanza, un sogno si svela: c’è dell’eros, forse addirittura del dolore – quante volte si incontrano, d’altronde: è la vita privata e tu devi saperci entrare.

Ho iniziato questa serie nel 2008, quando non avevo idea di cosa significasse esattamente scattare una foto, né tantomeno scattare in analogico, in un momento in cui se avevi poco più di 18 anni e posavi nuda, le cose si facevano complicate (ancor più di ora).
Mi sono sempre sentita a mio agio con la mia nudità  e quella degli altri e in tempi assolutamente non sospetti per me è stato un gesto istintivo fotografare il mio corpo e metterlo online (ai tempi flickr andava alla grande, con politiche di censura molto più avanti rispetto ad IG oggi).

Martina Falchetti, 30 anni, che adesso trovate su Instagram come @ossidianacosmica non è etichettabile né sintetizzabile; è la persona del “dove la tocchi, suona”: sensibilità umana e artistica spiccate, curiosa e amichevole, talentuosa nella fotografia e nella scrittura, sa trasmettere emozioni in maniera lineare e forte, come ti augureresti dall’incontro con l’Altro; come in un bel viaggio.

Il progetto è stato realizzato interamente in analogico, con camere vecchie, spesso rotte, come la Chinon CM-4 di mio papà o la mia amatissima polaroid sx-70 (ormai entrambe morte e sepolte).

La natura analogica delle foto rende più concreta la magia di questi scatti: la grana le rende fumose, addirittura sfuggenti, come nei sogni.

Mi piaceva l’idea di poter guardare le vita degli altri, con la sicurezza che le persone si tenessero strette due cose, il sesso e i sogni.I concetti di Sogno ed Eros sono i protagonisti di Vita Privata. Tantissime foto sono state ispirate da sogni, i miei e quelli degli altri, dal loro rapporto con il corpo, dalle foto di Sarah Moon e dalla mia passione per Valentina di Crepax.

Le fotografie possono avere il potere di catapultarti dentro, farti sentire parte del sogno. E così, come succede leggendo “Valentina” di Guido Crepax (gioco un po’ in casa, che gioia!), anche gli scatti di Martina ti fanno respirare l’aria complice e intima delle sue inquadrature.

Il corpo, il nudo e il sesso sono le componenti che cantano questo inno di intesa, sono narrative, proprio come dentro un romanzo. Guardi le foto, insomma, e ti chiedi quale sia il seguito, qual è stato il passato ma soprattutto quale il futuro e non staccheresti mai gli occhi da lì, in attesa. A rendere tutto così comunicativo è l’analogico, che dà sempre questa impressione – letteralmente, impresso – di fiaba.

Poteva essere un rischio, tecnicamente, con questi strumenti. Un azzardo, un tentativo. E invece cosa ci troviamo di fronte? Una poesia.

Per me “Vita Privata” è un progetto in progress, qualcosa che non smetterà mai di accadere (anche se ci sono stati anni di pausa). In questa raccolta ho selezionato 15 fotografie, scattate tra il 2009 e il 2019, dieci anni di persone, stanze, relazioni e visioni.

A voi il resto, buon viaggio.

Gea Di Bella

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